Trekking in Trentino
Italia – Trentino Alto Adige – Itinerario: Napoli/Vipiteno 904 km – durata: 8 gg
PRIMO GIORNO DI VIAGGIO
Decidiamo di fare un viaggio di una settimana ad agosto sulle Dolomiti con campo base a
Vipiteno
Durata complessiva del viaggio 9 ore, passando per A1 e A22/E45. A parte le soste canoniche per il rifornimento, caffè e altro, abbiamo voglia di arrivare e riposarci direttamente a destinazione. Dopo aver studiato la cartina con le aree di sosta della zona, abbiamo optato per il campeggio con migliori recensioni.
Caravan Park Sexten
Un campeggio elegante con piazzole, lodge e suite, piscina, spa e ristoranti. Nel campeggio le piazzole sono di varia metratura a seconda della classificazione e l’area sosta, dedicata ai camper, permette di usufruire di tutti i servizi offerti dal campeggio. C’è anche lo spazio dedicato agli animali al seguito con un’area per la toelettatura dei cani. Quello che ci vuole per riposarci dopo aver percorso tutti quei chilometri con un panorama mozzafiato immerso tra le valli. Considerate che la città più vicina è a 5 a 6 chilometri di distanza! La strada è perfetta con parecchie curve ma non tornanti e solo il tratto finale è un po’ piu ripido ma niente di problematico.
ESCURSIONI E TREKKING
- Dalla Val Fiscalina circa 3 ore. Dopo aver parcheggiato, ci si incammina verso il Rifugio Fondovalle (circa 20 minuti in tranquillità), poi si inizia il sentiero per il Rifugio Locatelli e davanti ci sono le tre Cime (circa tre ore di salita). Consigliatissimo!
- Giornata di trekking partendo da Schloss Wolfsthurn sul fiume, salendo fino alle rovine di Castel Reifenegg, i cui ruderi medievali si ergono su un dosso boscoso a circa 1151 m s.l.m. presso il paese di Stanghe (Val Racines), fino ad arrivare a Kiechlhof, borgo tipico alpino, perfetto per dimenticare la quotidianità e ricaricare energia in un ambiente da favola. Per arrivare al castello si seguono le indicazioni per le cascate di Stanghe, Autostrada A22 Brennero, uscita Vipiteno. Si seguono le indicazioni per Ridanna/Racines e quindi le indicazioni per le cascate. Il sentiero 11b presso le cascate conduce alle rovine ma non è un sentiero facile se non si è un po’ pratici della montagna.
- Altro percorso che siamo riuscite a fare è stato quello circolare ai laghi sulla Cresta del Giovo:
i laghetti Wasserfaller, Kehlerlacke, Scheibelsee e Lago Malo (Übelsee) che si trovano lungo il percorso di questo tour che inizia e termina al Parcheggio Rifugio Flecknerhütte nei pressi del Passo di Monte Giovo.
Tempo di percorrenza: h. 04:35 – Distanza 12,1 km – Altitudine: tra 2.001 e 2.374 m s.l.m e dislivello:+667 m | -667 m.
Il consiglio è di fermarsi a mangiare al punto di ristoro (previa prenotazione) Flecknerhütte.
Purtoppo è arrivata la pioggia e dopo una giornata intera in camper abbiamo abbandonato il trekking e abbiamo fatto le turiste visitando prima Vipiteno e poi Innsbruck.
VIPITENO
CENTRO DI VIPITENO
– Questo borgo, in provincia di Bolzano, entrato di diritto nell’elite dei Borghi più Belli d’Italia, è una piccola perla tra le montagne più belle d’Italia.
Partiamo dalla chiesa di S. Spirito, nella parte più antica della città: durante il medioevo la chiesa apparteneva alla struttura ospitale e dava vitto e alloggio a forestieri e pellegrini. La leggenda vuole che uno di questi pellegrini, in viaggio dal Nord Europa verso Roma, fondò la cittadina di Vipiteno. Il pellegrino della leggenda è Störz, un anziano con il bastone che si può vedere ancora oggi nello stemma cittadino sotto le ali dell’aquila tirolese.
Da lì ci dirigiamo verso la Chiesa dell’Ospedale di Santo Spirito, la più antica chiesa gotica di Vipiteno databile nel 1399, con, all’interno, un bellissimo ciclo di affreschi realizzato nel 1402.
Simbolo di Vipiteno è la Torre delle Dodici, chiamata così perchè ogni giorno alle 12 suonano le campane. E’ una struttura risalente al 1472 che divide il centro paese in due zone, ossia la parte superiore occupata dal nucleo storico e la cosiddetta Città Nuova più a sud, sorta nel 1443 dalle ceneri di un incendio che devastò la zona.
Quindi facciamo un piccolo giro per la Città Nuova, la parte più caratteristica con una delle strade più belle e famose del Tirolo piena di ricchi palazzi, un’antica storia e ristorantini caratteristici. L’antica strada romana e poi quella medievale passavano di qui, dove le merci dovevano essere sdoganate. Lungo la via Città Nuova, si possono osservare dei sassi situati sopra qualche ingresso: questo stava a significare che in quella casa abitava un antico proprietario di miniera, simbolo all’epoca di ricchezza. Tra il XV ed il XVI secolo infatti lo sfruttamento delle miniere d’argento della zona richiamò qui minatori da tutta europa, nonché ricche famiglie di imprenditori come quella dei Fugger di Augsburg, che contribuirono ad arricchire il borgo di dimore, locande ed edifici di pregio e ad abbellire ogni angolo della città con opere artistiche ed architettoniche.
Durante la passeggiata troviamo la bella fontana di S. Nepomuceno, davanti al Municipio medievale e una rapida visita alla sala consigliare, bellissima, tutta in legno con una stufa in maiolica e il candelabro fatto su disegno di Albrecht Duerer. Dal municipio partono poi i portici che un tempo servivano per riparare dalle intemperie la merce esposta.
Tre soste da fare assolutamente:
- L’hotel “Zur Lilie”, il più antico della città dove è ben riconoscibile la tipica struttura medievale della casa con il magazzino al pianoterra, gli uffici al piano superiore, il grande lucernaio interno con scalinate verso la parte abitativa.
- Una tappa anche alla latteria Vipiteno, una delle aziende più antiche di tutto l’Alto Adige, fondata nel 1884 come cooperativa con il nome di “Latteria a Vapore”, i cui prodotti venivano consumati anche a Vienna dall’imperatore.
- Una sosta per un buon aperitivo: l’enoteca ristoranteZum Vinzenz, in pieno centro paese e vicino alla Torre delle Dodici. Le mensole in legno che toccano il soffitto contengono inoltre numerosissime bottiglie di vini autentici prodotti da piccoli viticoltori e particolarità di produttori biologici. Menu: fagottini di pasta fillo ripieni di caprino e rape rosse su riso rosso selvaggio, conchiglie al prezzemolo fatte in casa con ragù di selvaggina e guance di vitello brasate su purea di pastinaca e fagiolini verdi.
INNSBRUCK
Situata a 574 metri di altitudine, sorge in una vallata formata da un’ansa del fiume Inn circondata dalle cime della Nordkette, la catena montuosa del Karwendel.
Passeggiata d’obbligo lungo la celebre Maria-Theresien-Strasse, nel centro storico, per ammirare case medievali e sontuosi palazzi barocchi che s’incontrano con moderni progetti di archistar internazionali del calibro di Chipperfield, Perrault e Zaha Hadid.
Il Tettuccio d’oro (Goldenes Dachl). È il simbolo di Innsbruck, una loggia ricoperta da 2.657 tegole di rame dorato che, da oltre 500 anni, brilla sul fondo del corso pedonale della Maria-Theresien-Strasse, tra portici ed edifici medievali. Voluta dall’Imperatore Massimiliano, ha una parte sottostante riccamente decorata con figure e rappresentazioni curiose, spiegate nel museo annesso.
L’Hofburg. Costruito a metà del ‘400 come antica residenza dei conti del Tirolo, questo magnifico palazzo imperiale è stato ampliato prima da Massimiliano I e poi rimodernato da Maria Teresa nel XVII secolo in stile tardo barocco, riprendendo l’architettura delle residenze viennesi. All’interno si possono ammirare diverse sale, come la Sala dei Giganti, la sala delle feste con i ritratti di Maria Teresa, dei suoi 16 figli e di altri membri della famiglia imperiale. Inoltre, la Sala del trono, gli appartamenti imperiali con arredi rococò, la cappella e i giardini imperiali.
Il Duomo di San Giacomo, o semplicemente Duomo di Innsbruck. Risale al 1180 e, da allora, è una tappa di pellegrinaggio lungo il Cammino di Santiago. Ricostruito nel XVIII secolo in stile barocco dopo essere stato gravemente danneggiato da un terremoto, domina la città con i suoi due imponenti campanili. Invita anche ad ammirare i suoi preziosi interni dove, tra soffitti affrescati e decorazioni a stucco, si trovano il mausoleo dell’arciduca Massimiliano III e il dipinto della “Madonna Ausiliatrice” di Lukas Cranach il Vecchio, una delle rappresentazioni mariane più famose.
La Torre Civica (Stadturm). Emblema della città, venne eretta nel 1450 e aveva il duplice scopo di torre di guardia, in caso di incendi o altri pericoli, e di prigione, ai piani inferiori. Oggi è un’affascinante punto panoramico che si raggiunge salendo 133 gradini fino a 31 metri d’altezza da dove ammirare i vicoli medievali del centro storico e le vette del Bergisel, del Patscherkofel e della Nordkette che circondano Innsbruck.
Gli antichi quartieri di St. Nikolaus, Mariahilf e Hötting. Sono la parte più autentica e, forse, meno nota di Innsbruck. Si raggiungono dal centro storico, attraversando il ponte sull’Inn, dove si passeggia lontano dalla folla tra stretti vicoli e antiche case medievali dagli alti tetti spioventi. Da vedere anche la Chiesa di St. Nikolaus, uno degli edifici sacri più beli in stile neo-gotico.
Assolutamente da fare: Escursione sulla Nordkette. La vetta che domina Innsbruck si raggiunge dalla città in soli 20 minuti. È un paradiso per lo sport, dove fare escursioni e discese con gli sci con una fantastica vista sulla città. Per salire, la straordinaria funicolare: 4 stazioni e il ponte a S sull’Inn progettate dell’archistar Zaha Hadid, le cui linee sinuose disegnano le avveniristiche strutture bianche ispirate ai ghiacciai.
Arco di Trionfo – L’arco di Trionfo è una delle più famose attrazioni di Innsbruck, situata alla fine di Maria-Theresien Strasse. Dopo che l’Arco di Trionfo fu costruito nel 1765, Maria Teresa progettò di personalizzarlo in occasione del matrimonio di Leopoldo II con la principessa Maria Ludovica di Spagna.
Cosa mangiare: assicuratevi di riuscire ad assaggire i Canederli, il Tirol G’röstl (patate saltate in padella con speck e uovo), la Wiener Schnitzel (cotoletta alla milanese), il dolce Kaiserschmarrn (frittata dolce con zucchero e marmellata di mirtillo), o il vino bianco Gruner Veltliner.
Abbiamo deciso di cambiare l’itinerario lasciando le Alpi alle spalle in direzione Venezia.
DI RITORNO TAPPA A VENEZIA E DINTORNI
Da Vipiteno a Venezia, 3 ore 25 min (334,1 km) passando per A22/E45 e A4/E70.
Giro dei castelli che si incontrano nelle vicinanze della strada che va a Venezia (Strade: E66 – SS51 fino a Vittorio Veneto e poi la A27 fino a Meolo).
Ci siano fermate vicino a Meolo (Ve) a salutare vecchie amicizie di Roma. Il borgo di Meolo, è un comune italiano di circa 6mila abitanti situato in pianura. Il paese è ricco di ville venete nel circondario e ne abbiamo visitate un paio: Ca’ Cappello (XV secolo) – Il palazzo ospita la sede comunale. Sulla facciata principale presenta una meridiana (1516) e tracce di affreschi. Villa Folco Zambelli, Dreina (XIX secolo) – Durante la prima guerra mondiale ha ospitato il Comando Supremo dell’Esercito Italiano. Il 9 novembre 1917 nella villa avvenne il cambio di consegne tra il Comandante Luigi Cadorna (1850-1928) e Armando Diaz (1861-1928).
I nostri amici ci hanno dedicato una giornata intera a Venezia, facendoci da cicerone e addirittura ci hanno offerto un giro in una gondola di un loro amico.
Non poteva mancare una cena in un ristorante a base di baccalà con le cipolle… o meglio.. cipolle con baccalà, credo piatto tipico veneto. Comunque buonissimo.
Siamo ripartite e ci siamo fermate a Riofreddo a trovare altri amici prima di rientrare a Napoli.