#1: da Palermo (traghetto) – Scopello – San Vito Lo Capo – Riserva Lo Zoppo.
Arriva l’estate e a giugno si parte. Il viaggio organizzato anche con l’aiuto dei nostri amici della community è pronto. Tanta voglia di sole, mare, spiagge, e buona cucina.
Direzione ovest: da Palermo a Scopello e la sua Tonnara
Sbarcate dal traghetto al porto di Palermo, all’alba, ci siamo dirette subito in direzione Scopello e la Riserva dello Zingaro.
Prima sosta a CINISI, a pochi chilometri dell’aeroporto (33 km – A29), per vedere la casa di Peppino Impastato.
“Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato”. Nel 2005 si è costituita l’associazione “Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato” con sede a Cinisi in Corso Umberto I, 220, con le finalità di diffondere la verità, chiedere giustizia contro la violenza mafiosa ed in ricordo della lotta svolta da Peppino Impastato e, in seguito, dalla madre Felicia Bartolotta.
Da Palermo a Scopello
Il 9 maggio 1978, Giuseppe Impastato, meglio conosciuto come Peppino, moriva a soli 30 anni. Ucciso dalla stessa mafia che nella sua breve vita aveva combattuto con forza. Dilaniato da una violenza esplosione di una carica di tritolo posta sotto il suo corpo adagiato sui binari della ferrovia sulla tratta Palermo-Trapani.
Da vedere: il percorso, “I cento Passi di Peppino”, composto da 40 mattonelle chiamate “pietre d’inciampo”, realizzate dal ceramista calabrese Fabio Butera, collegano la casa dove Peppino Impastato ha vissuto con la sua famiglia a quella che una volta era la casa del boss Badalamenti e oggi è un bene confiscato è stato completato. Su di esse sono incise delle frasi sulla legalità.
D’obbligo assaggiare i dolci siciliani presso la storica Pasticceria Palazzolo (Via Nazionale, 123): cannolo siciliano, cassata al forno, dolcetti alle mandrole, o il buccellato.
Percorrendo la SS187, dopo Castellamare del Golfo, imboccare la strada verso Contrada Ciauli fino ad arrivare alla Baia di Guidaloca. Segnaliamo la possibilità di sostare la notte in uno dei grandi parcheggi davanti alla baia.
Un bagno e una sosta alla spiaggia dei Faraglioni con visita alla Tonnara, ex casa vacanza della famiglia Florio che si affaccia sui Faraglioni: 10 euro a persona per scendere a mare e visita guidata alla tonnara.
La mattina di sabato è trascorsa al mare tra bagni e sole. Poi fatta spesa di pesce!!! Sempre al barbecue. Pronte per un’immersione al tramonto presso il Cetaria Diving Centre (Via Ciro Menotti 4 che ci era stato consigliato per la visita alle grotte sommerse e a due relitti, abbiamo dovuto rinunciare per via del mare troppo mosso.
Da visitare la Riserva Naturale dello Zingaro che accoglie più di 40 specie, tra cui la rara aquila di Bonelli, falchi, poiane, gheppi, rondoni e corvi, oltre all’endemica coturnice.
SAN VITO LO CAPO
Il percorso da Scopello a San Vito Lo Capo, per la strada che passa da Macari è una porzione selvaggia dove c’è solo mare e natura.
Facciamo sosta al Camping Village *La Pineta* con piscina (Via del Secco, 90), con bungalow, veri e propri miniappartamenti per vacanze con verandina privata ed angolo cottura e anche un “Albergo Orizzontale“, mini villette con veranda accudite come La Pineta con servizio alberghiero. Dispone di 2 piscine, Campetto di calcio, Campo di tennis, Market, Ristorante, Pizzeria ed una discoteca all’aperto. Il market è ben fornito con ottimi vini pronti da asporto. Costo 25 euro a notte per camper e due persone. Il sabato mattina il camper si è riempito del tutto. Al rientro al camping abbiamo cenato con pollo e inaugurato il nuovo barbecue!! Ottimo!!!
Consigliato: giro in bicicletta a San Vito fino ad arrivare a una vecchia Tonnara diroccata. Il centro è molto animato a qualsiasi ora, ricco di ristoranti, bar e negozi di cibo di ogni genere! Il faro di San Vito, attrazione turistica, è situato sulla punta di Capo San Vito, a circa 1,5 km a nord di San Vito Lo Capo. Il faro è attivo dal 1859 ed ora è sotto il comando della Marina Miliare. Nella zona accanto al faro ci sono anche dei bunker della Seconda Guerra Mondiale. La spiaggia di sabbia è abbastanza ampia con lidi attrezzati ma anche spiaggia libera.
N.B. lungo la SP16, la via di Damasco per San Vito Lo Capo, potrete assaporare il “pane cunzato” più buono della provincia di Trapani. Trovarlo è semplicissimo, arrivati alla rotonda che vede Custonaci alla vostra sinistra e Purgatorio a destra, girate a destra e subito sulla destra vedrete una grande insegna color legno con su scritto “Il forno a legna”. Difficile sbagliare, giusto difronte al panificio vedrete un grande supermercato Simply. Potete fare così rifornimento di prelibatezze per la giornata di mare e spuntini vari.
Erice – Trapani
Il viaggio da Scopello a Trapani lungo la SS187 è breve, 38 km e circa 50 minuti di percorrenza.
Incantevole la Baia Santa Margherita (litorale di Macari e Castelluzzo). Si trova incastonata tra San Vito Lo Capo e la Riserva naturale orientata di Monte Cofano e si estende per 2,5 km di costa su un mare incantevole. Dall’1° giugno al 30 settembre, dalle ore 8,30 del mattino alle 20.30 di sera, la costa è chiusa al traffico di automobili e mezzi di trasporto. Si ha la possibilità di accedere alle calette grazie a un servizio gratuito a disposizione dei fruitori: Ercolino, un trenino turistico che effettua corse ogni 10 minuti. I visitatori possono lasciare le loro autovetture in due parcheggi gratuiti a disposizione vicino agli scivoli di accesso al mare.
Le grotte suggestive da vedere
Nel territorio di Custonaci, compresa la Riserva Naturale Orientale di Monte Cofano, si trovano numerose grotte di grande interesse geologico e paleontologico, oltre che morfologico.
Da vedere la Grotta Mangiapane, chiamata anche “Grotta degli uffizi” è una delle grotte più importanti del territorio trapanese. Posta ad un’altitudine di 55-60 metri sopra il livello del mare in località Scurati, alta circa 70 metri e profonda 50, fu abitata dall’uomo sin dal Paleolitico superiore. Prende nome dalla famiglia che vi abitò, dentro minuscole case a partire dal 1819. Alta circa 60 metri e profonda 70, fu utilizzata dall’uomo sin dal Paleolitico Superiore, come hanno dimostrato i reperti rinvenuti nel suo interno. La grotta e lo spazio antistante fanno da suggestiva cornice naturale a due eventi di grande interesse etnografico ed antropologico: il Presepe vivente che vi si svolge nel periodo natalizio e il Museo vivente, in estate. Ambienti domestici e di lavoro, arredati con suppellettili originali, ricreano la vita del borgo rurale d’inizio ‘900, mentre uomini e donne ripropongono, utilizzando antichi utensili, mestieri scomparsi e attività d’altri tempi.
Altre grotte presenti:
Grotta Buffa
Situata proprio dietro la grotta Mangiapane, larga 4 metri e profonda 23 metri circa, si apre la grotta Buffa. Fu esplorata dal marchese dalla Rosa e dal Vaufrey, e al suo interno furono ritrovati più di 500 utensili e armi in pietra oltre a molti resti di animali conservati in diversi musei siciliani.
Grotta del Crocefisso
Situata nella R.N.O di Monte Cofano a circa 55 m s.l.m e al di sopra della piccola cappella votiva, si trova la grotta del Crocefisso. Si presenta con un corridoio ogivale, largo 6 metri e profondo circa 22 metri: lo strato della grotta non sembra essere stravolto pertanto rimane tuttora una grotta di notevole interesse. Numerosi utensili, ossa di animali e dell’ottima selce sono state rinventure all’interno della grotta. Recentemente sia nella grotta del Crocefisso che nella grotta Mangiapane, sono stati condotti degli scavi archeologici dalla Soprintendenza bb.Cc.Aa. di Trapani.
Grotta Rumena
Ubicata nell’omonima contrada a circa 100 metri s.l.m., la grotta Rumena è stata esplorata dal Vaufrey che la definì una delle più belle del territorio custonacese. Numerose concrezioni e selci di varia natura sono state ritrovate al suo interno.
La grotta si presenta con una sala a forma di forno larga 3 metri e profonda all’ incirca 13 metri e fu usata come fortificazione durante le invasioni saracene.
Grotta Miceli
In località Scurati e anch’essa espolata dal Vaufrey nel 1925, la grotta Miceli si presenta con una sala rotonda larga 5 metri e profonda 12 metri.
Ancora oggi restano incisi i segni sulle pareti rocciosi di più di 20.000 anni fa.
Grotta Cufuni
Nella cornice del parco suburbano di Cerriolo, la grotta Cufuni presenta delle splendide formazioni calcaree e da stalattiti e stalagmiti.
Grotta della Clava
La grotta della Clava è una grotta orizzontale rinvenuta per caso negli anni ’50. Viene chiamata così per la presenza all’interno di una stagmatite a forma di clava. Vi si accede da una buca sul terreno scoprendo innumerevoli stalattiti e stalagmiti.
Grotta Maria Santissima di Custonaci
A 150 metri s.l.m. nel territorio piano della zubbia a 2000 metri a sud di Monte Cofano, la grotta è stata esplorata dal professore F.Anelli nel 1965. Nella cavità terminale per la ricchezza di concrezione cristalline, è stata soprannominata “caverna bianca”.
Abisso del Purgatorio
In una successione di cavità verticali che raggiungono all’incirca 200 metri e situata nella omonima contrada è l’Abisso di Purgatorio. La cavità è accessibile solo a speleologi muniti di attrezzatura specifica tramite un pozzo a cielo aperto profondo 10 metri circa.
E’ richiesta prenotazione, possibilità di effettuare degustazioni prodotti tipici siciliani (ricotta, formaggi, olive, pane, vino,ecc,) o organizzare pranzi in loco caratteristici con ristoranti.
Compresa nel biglietto d’ingresso la guida all’interno delle Grotte Mangiapane.
Le foto delle Grotte Mangiapane sono state scattate da Gisella Mei e Tony Ciotti, nostri travel blogger appassionati.