12-13 Dicembre 2017
Destinazione Las Palmas di Gran Canaria, che sta a nord dell’isola, dove c’è il sole ma non tanto come al sud, c’è la temperatura mite ma non tanto come al sud.
E infatti all’arrivo trovo nuvole, vento teso e pure freddino.
Prendo la macchina a nolo prenotata da Roma, sempre attraverso la piattaforma rentalscar.com, miglior prezzo per un’auto di classe “a” €.48 per 6 gg., senza franchigie (speriamo bene!), e mi dirigo verso la città, zona Santa Catalina.
La zona non è niente di speciale, commerciale, hotel, palazzoni anche bruttini, molti adibiti a case vacanze, ma è in prossimità della famosa Playa de las Canteras, lunga 7 km., la seconda spiaggia cittadina più estesa del mondo, dopo Copacabana.
Secondo giorno
La mattina successiva a Las Palmas decido di andare a fare un giro nei quartieri vecchi della città, Triana e Vegueta.
Dalla piazza centrale di Santa Catalina parte il bus 1, che porta direttamente nei pressi del Mercato coperto di Vegueta, una vecchia costruzione colorata quasi in riva al mare.
Da lì mi dirigo verso la Casa Museo di Colon, da visitare, dove soggiornava Cristoforo Colombo (Cristobal Colon gli spagnoli traducono anche i nomi!!!) durante la tappa dei suoi viaggi che passavano sempre per le Canarie, essendo a metà strada tra l’Europa e l’America, o le Indie, che dir si voglia.
All’interno, mappe, strumenti, caravelle in miniatura, documenti, e anche la ricostruzione della cabina del comandante della Santa Maria.
Il palazzo col suo chiostro, dove si trovano due pappagalli coloratissimi, è la vera bellezza.
Dà su una piazzetta con un pozzo anch’essa molto suggestiva. Molto vicino si trovano anche la cattedrale e il Municipio, decido di fare delle foto sulla piazza, dove ci sono statue di cani verdi, per poi tornare indietro verso Triana.
Il percorso è molto bello, con negozi e palazzi d’epoca, alcuni ben tenuti, altri in ristrutturazione e altri decisamente messi maluccio, ma questo dà un tocco decadente al quartiere.
Nel frattempo il tempo sta peggiorando, vento forte e nuvole minacciose. Faccio appena in tempo a risalire sul bus per tornare indietro, che si scatena un nubifragio. Dura dieci minuti ma ormai l’aria è cambiata, fà freddo.
Ma non c’era l’eterna primavera?!?
Vabbè, pensiamo a domani.