Ecco alcune soluzioni di viaggio a emissioni ridotte.
Se ancora non sapete cosa fare ad agosto, pianificate una minivacanza a settembre con i prezzi più bassi o se il vostro imperativo è
impatto zero e avventura.
Trenino Verde delle Alpi – Emissioni ridotte anzi ridottissime
Verde di nome e di fatto.
Non c’è altro colore che descriva il Trenino Verde delle Alpi, modello di sostenibilità per chi vuole viaggiare a emissioni zero.
La Svizzera che da sempre offre uno dei migliori e più efficienti trasporti di massa al mondo, negli ultimi anni sta incentivando l’uso combinato di treno, bici, cammino e zaino.
Una delle soluzioni più economiche e interessanti è il convoglio gestito dalla società privata BLS che da Domodossola, con biglietto multi-stop, arriva fino a Berna, in circa due ore.
Il prezzo parte da 59€ e si possono attraversare le montagne e la natura svizzera, fermandosi per giri in bici e trekking lungo le varie fermate della linea.
Lasciata Domodossola, la stazione di partenza, il Trenino Verde si dirige verso il confine passando prima da Preglia, Varzo e Iselle di Trasquera, dove si entra nello storico Tunnel del Sempione.
Al di là della galleria, attende un angolo di Svizzera fatto di ripide montagne, cascate, ponti spettacolari e cime imponenti.
Da Briga partono innumerevoli trekking d’alta quota, inclusa l’incredibile attraversata dell’Aletsch, uno dei ghiacciai più grandi d’Europa, ben 120 km2 di superficie fino al rifugio dello Jüngfrau.
Il viaggio prosegue da Briga risalendo la valle del Rodano, una tratta definita la «rampa sud»: ovvero un dislivello di 450 metri verticali da svalicare prima di arrivare a Goppenstein, porta d’ingresso alla valle del Lötschen.
Da qua si può salire sul Bietschhorn (3’934 m d’altitudine) denominata «il re del Lötschen» e dichiarata patrimonio mondiale dell’UNESCO, una destinazione mozzafiato per alpinisti.
Al seguito potete portarvi sempre la bici per esplorare l’incantevole Thun, con il suo paesaggio alpino, e magari sfruttare la discesa per pedalare per splendide ciclabili fino a Berna, da cui poi fare ritorno con lo stesso treno.
Imperdibile in questa estate caldissima!
Trentino e le sue montagne
La provincia autonoma di Trento continua ad occupare il primo posto in classifica per quando si sceglie una destinazione a emissioni ridotte in Italia. Piste ciclabili, parchi naturali, trekking a piedi, hotel ad impatto zero, natura e biodiversità a non finire.
Le uniche pecche sono il trasporto pubblico da potenziare e la presenza eccessiva di centauri che scambiano i passi alpini per le piste di MotoGP. Ma per il resto la Provincia è imbattibile.
La ciclabile dell’Adige è la meraviglia più importante: ogni giorno decine di migliaia di persone percorrono questa ciclovia, tra le più trafficate d’Italia, dotata di bici-grill, parchi per il relax e i pranzi al sacco, fontane di acqua fresca ovunque e numerose destinazioni secondarie, come la ciclabile della Valsugana.
In Trentino ci sono oltre 1000 sentieri per camminate, per oltre 5500km di percorsi gestiti dalla Società Alpinisti Tridentini.
Alcuni frequentatissimi, come il giro al lago di Tover, altri in zone poco battute come l’affascinante Translagorai sulla catena al confine con il Veneto del Lagorai. Altri ancora solo per alpinisti, come il giro dei Quattro rifugi intorno al Carè Alto, oppure come le ferrate mozzafiato delle Bocchette sul gruppo del Brenta a impatto zero.
Tutti giri da fare in Trentino ad emissioni ridotte appoggiandosi ai rifugi montani. Infine spazio anche per il buon cibo biologico: in Val di Gresta, sopra il lago di Garda, potrete gustare verdure e prodotti bio, come il sedano rapa e il cavolo cappuccio.
Annaffiati da un buon TrentoDoc Nature.
Maldive e il mare a prova di clima a emissioni ridotte
Nelle isole maldiviane la dimensione economica e quella ambientale sono inestricabilmente intrecciate alla sussistenza della società locale: conservare la bellezza degli arcipelaghi e la loro natura è fondamentale per mantenere vivo il settore turistico, che rappresenta la prima voce tra gli introiti del PIL nazionale.
Se un tempo alle Maldive i resort erano lusso ostentato e spreco, oggi sempre di più abbondano hotel lusso con programmi di conservazione della barriera corallina (come l’ottimo centro oceanografico dell’hotel Gili Lankafushi), le energie rinnovabili (il resort solare Four Seasons Resort Maldives at Landaa Giraavaru); soluzioni di economia circolare per ridurre i rifiuti, impianti di cogenerazione e progetti di riduzione della plastica (l’arcipelago punta di diventare plastic-free entro il 2023)
L’intero comparto turistico delle Maldive si è impegnato a limitare l’impatto zero ambientale attraverso le emissioni ridotte, la tutela della biodiversità (attraverso pesca responsabile e protezione della barriera corallina) e la riduzione degli impatti del turismo.
Tutte le strutture e istituzioni turistiche si sono dunque unite e hanno risposto all’appello con un sonoro: sì, abbiamo a cuore il nostro ambiente, la nostra nazione e il sostentamento dei nostri residenti, e faremo tutto il possibile per salvaguardarlo per le generazioni future.
Le Maldive hanno, inoltre, dato voce all’attivismo contro la crisi climatica sulla scena internazionale.
Il governo maldiviano si trova già a buon punto per ridurre un quarto delle emissioni di carbonio entro il 2030: grazie al sostegno e all’assistenza internazionale, le Maldive potrebbero addirittura raggiungere l’azzeramento delle emissioni (impatto zero) entro la fine del decennio. Il Governo maldiviano si è, inoltre, impegnato a proteggere almeno una barriera corallina, una mangrovia e un’isola disabitata per ogni atollo.
Minorca, la sostenibilità nel Mediterraneo
Contrariamente alle sorelle festaiole e caotiche, Maiorca ed Ibiza, da anni puntato sull’ecoturismo. Che si vada in bicicletta, a piedi o cavallo, è possibile esplorare l’isola ad emissioni ridotte.
Pochissimi i mega-hotel e le spiagge caotiche, Minorca ha favorito l’ospitalità diffusa e gli eco-alberghi.
A dare impulso all’ecoturismo è stata la realizzazione della “Riserva della Biosfera”. Riconosciuta dall’Unesco nel 1993, la Riserva, ha accelerato la transizione verso un turismo ecologico, che ha il vantaggio di preservare i paesaggi, l’equilibrio naturale ma anche di dare vantaggi economici alle imprese locali e piccoli imprenditori.
Una delle attrazioni principali di Minorca, oltre le bellissime spiagge naturali, di cui solo una piccolissima parte attrezzate, è il Camì de Cavalls, 185 chilometri di percorso litoraneo che cinge completamente l’isola di Minorca, seguendo l’antico percorso dei cavalieri di guardia, che nel XIV secolo, durante la dominazione francese pattugliavano il periplo.
Imperdibile anche in autunno e primavera, quando il sole è più gentile.
Thailandia, l’Asia a impatto ridotto
L’Autorità per il turismo della Thailandia (TAT) continua con la sua missione per far crescere il settore del turismo carbon-neutral in Thailandia.
In conformità con il modello di economia bio-circolare-verde del governo, si sta investendo per portare il turismo thailandese verso una direzione più sostenibile e responsabile a emissioni ridotte, impatto zero.
Yuthasak Supasorn, presidente del TAT, ha dichiarato: “Questa iniziativa di ‘turismo a emissioni zero’ aiuta anche ad aggiungere valore, creatività e competitività ai prodotti e servizi turistici thailandesi. Aumenta l’attrattiva che la Thailandia esercita sui turisti di qualità: attenti all’ambiente e vogliosi di contribuire a ridurre gli impatti economici, sociali e ambientali”.
Una delle strategie di sostenibilità sociale e ambientale è il Community-Based Tourism, che tradotto significa “turismo fondato sulla comunità”. Ci sono oltre 70 programmi in tutto il paese, dalle isole del sud alle montagne settentrionali.
Il parco di Doi Inthanon, nel nord del paese rappresenta uno dei più riusciti ed interessanti. Area montana della Thailandia – le vette dell’omonimo monte Doi Inthanon svettano sopra i 2500 metri – il parco offre la possibilità di conoscere la Thailandia delle minoranze etniche, della cultura rurale e di una natura ancora inviolata, con trekking a piedi e in bici e la possibilità di dormire nelle case tradizionali delle comunità, gustando le specialità locali e conoscendo da vicino culture millenarie, che da sempre hanno la tutela della natura come fondamento comunitario.
Fonte: 3BMeteo Sostenibilità