E’ stata presentata a L’Aquila la guida archeologica AMITERNUM, riedizione aggiornata ed arricchita del volume edito nel 2014.
La pubblicazione arricchita e aggiornata, a nove anni dalla precedente, della Guida archeologica di Amiternum, merita di essere salutata con grande soddisfazione per la qualità del lavoro scientifico: gli aspetti storici, archeologici, topografici più rilevanti che interessano la città di Amiternum dalla sua fondazione sino all’Alto Medioevo.
Ad Amiternum, all’inizio del I secolo a.C.,ha avuto i natali uno dei più grandi storici della latinità, Gaio Sallustio Crispo. Nato intorno all’86 a.C. e deceduto a Roma nel 34 a.C., più noto semplicemente come Sallustio, fu un politico, Senatore nell’ultimo periodo repubblicano e fu soprattutto un grande storico, “Primus romana Crispus in historia”, come lo definì Marziale.
Grazie alle sue importanti opere ottenne un’enorme fama ed è annoverato tra gli storici latini più importanti di tutta la latinitas.
Accostarsi con una guida adeguata alla località dove è nato rappresenta un modo appropriato per valorizzare la cultura classica nel suo insieme e l’eredità che ci ha trasmesso. Ma Amiternum merita di essere apprezzata non solo per Sallustio. Tra i preziosi documenti di cui si dà notizia nella Guida c’è il calendario di Amiternum, che era iscritto in due tavole.
Della prima tavola, relativa ai mesi da gennaio a giugno, resta un frammento, che riporta i giorni 18-28 del mese di maggio. La seconda, in più frammenti, riporta i mesi da luglio a dicembre e conserva circa i primi venti giorni di ciascun mese.
La Guida è certamente un utile strumento di studio per i corsi universitari e anche per gli studenti liceali degli ultimi anni di corso. La pubblicazione, peraltro, è particolarmente apprezzabile anche perché edita dalla Casa Editrice Quasar di Roma, specializzata in pubblicazioni archeologiche, fatto che garantisce alla Guida un’adeguata diffusione.
La storia di AMITERNUM
Nella Guida c’è un suo ampio inquadramento storico su Amiternum, arricchito da un significativo apparato epigrafico. Sono altresì illustrate e diverse fasi storiche di Amiternum con una dettagliata visita alla città attraverso le principali emergenze archeologiche, quali l’anfiteatro, il teatro e le domus riportate alla luce negli anni recenti, oltre alle suppellettili e alle sculture, bronzee e lapidee, rinvenute in situ durante gli scavi.
Altri importanti contributi nella Guida sono firmati da Alfonso Forgione, relativamente alla Cattedrale di Amiternum, la cui campagna di scavo sviluppatasi dal 2012 al 2019, ha permesso di indagare un sito pluristratificato con depositi archeologici e strutture riferibili ad un ampio arco temporale che copre oltre 1500 anni di storia, dal II secolo a.C. fino al XIII secolo d.C., trattato in undici periodi cronologicamente inquadrati.
L’altro importante contributo presente nella Guida è firmato dal prof. Giulio Pacifico, dove si dettagliano i rilevanti esiti dei suoi studi e ricerche su Foruli, attuale Civitatomassa.
Il vicus sabino a qualche chilometro dalla città di Amiternum situato all’incrocio tra la via Cecilia (diramazione della via Salaria che collegava il territorio amiternino con Teramum e il territorio dei Pretuzi) e la via Claudia Nova, che collegava la città sabina con la vestina Peltuinum fino a congiungersi con la via Valeria.
Nel contributo sono descritte, tra l’altro, le magnificenti e raffinate statue lapidee rinvenute a Foruli, nelle campagne di scavo del 1952 e anni seguenti, ora esposte nel Museo Archeologico Nazionale di Chieti.
Questa Guida, raccogliendo in sintesi i dati archeologici e storici finora conosciuti e accennando alle ultime scoperte ancora in fase di studio, tende a rappresentare un piccolo strumento di comprensione dell’antica realtà amiternina, articolato sul filo conduttore della viabilità antica.
Di alcune strade, ancor oggi percorse, si rintracciano gli antecedenti già nell’epoca protostorica ed arcaica: al sistema viario definito in epoca classica si ancorano sia la struttura urbana di Amiternum, sia la disposizione dei vici, come nel caso esemplificativo di Foruli; anche l’organizzazione agraria con le villae e le attività commerciali di lungo raggio traggono la loro sistematicità di impostazione dalla fitta rete viaria locale innestata alle lunghe percorrenze.
Il cammino delle merci, delle idee e delle consuetudini viene rivelato in modo evidente dapprima dai dati archeologici riferiti ad una stretta relazione tra il Piceno e l’area campana fin dagli inizi dell’età del Ferro, poi dalla precoce penetrazione di suggestioni orientali sulla base della religiosità tradizionale, dall’importanza in epoca romana della consuetudine della transumanza tra la Sabina interna e la Puglia, dalla diffusa dislocazione di possedimenti imperiali e senatorii in zona fino in età tardo antica, e infine dalla presenza delle catacombe paleocristiane sul colle di San Vittorino, per citare solo fenomeni macroscopici.
Dal reticolo delle strade è possibile risalire ad una rete delle città antiche in Abruzzo, vera matrice di storie e di civiltà in un territorio tradizionalmente definito marginale nel contesto di un’Italia in evoluzione, ma che si scopre ad ogni indagine inedito e ricco nel suo apporto di dati scientifici e di reperti straordinari.”