Vinicunca le montagne arcobaleno arriviamo!
Prima di tutto voglio spendere due parole sui nostri due accompagnatori un po’ “fuori dal comune”.
Pau il nostro autista con la sua bandana sulla fronte da perfetto inka è una persona molto simpatica e grande amante del caffè.
Per iniziare avevamo scoperto che aveva sempre con se la sua moka, che tipo straordinario, inoltre aveva la sua macchina fotografica sul cruscotto dell’auto per fermarsi e fotografare qualsiasi cosa o animale o panorama che lo ispirava.
Esmila, una graziosa donna minuta di estrema gentilezza e sensibilità, con un animo che unisce il misticismo incaico con una dolcezza quasi infantile. Di etnia quechua, ha una voce quasi sussurrante e gioiosa.
Per riassumere, la carica d’energia di Esmila ci ha contagiate esortandoci e spronandoci soprattutto nei momenti più difficili della camminata in altitudine. Infatti anche grazie a lei siamo arrivate Vinicunal le montagne arcobaleno.
Perciò ringrazio queste due guide della giornata indimenticabile a Vinicunca le montagne arcobaleno.
Alle 4:30 eravamo giù nella hall dell’hotel e ci stavano aspettando Esmila e Pau di peruresponsabile.
E finalmente siamo partiti con Pau alla guida ed Esmila che spiegava come sarebbe stato il viaggio e, in altre parole, cosa ci dovevamo aspettare durante la giornata.
Abbiamo preso la strada in direzione di Puno e, dopo circa due ore, abbiamo girato verso le montagne e iniziato un tragitto su una via sterrata, dopodiché Pau si è fermato davanti ad una casa per fare colazione.
Era una casa semplice nonché umile (tipica in Perù). Una casa di due piani, come le altre del luogo.
Siamo saliti al secondo piano e siamo entrati in una sala dove c’erano due tavolate imbandite di cornetti al cioccolato, formaggio, uova e, ovviamente, mate de coca.
Successivamente Pau si era organizzato in quattro e quattr’otto in un angolo (evidentemente già a lui noto) con un fornelleto a gas, la sua moka e il caffè… fantastico! A dire la verità abbiamo fatto una ricca colazione.
Eravamo a più di 3500m s.l.m. e dopo la ricca colazione, abbiamo proseguito per Vinicunca le montagne arcobaleno
La via (probabilmente un sentiero inka) proseguiva a zig-zag, sempre sterrata e con qualche alpaca che ogni tanto attraversava la strada, non curante del nostro passaggio. Alla fine, dopo un’altra ora circa siamo arrivati a Quesoyuni, un’area di sosta permanente per le auto per di più l’inizio del percorso a piedi.
Abbiamo raggiunto quota 4200m s.l.m.
Era una specie di piazzola con un parcheggio per le auto dalla quale si snodava una stretta strada in terra rossa che si perdeva in lontananza verso Vinicunca le montagne arcobaleno.
C’erano molte persone, soprattutto turisti armati di bacchette che si avviavano lungo la mulattiera in direzione di Vinicunca le montagne arcobaleno.
C’erano anche alcuni cavalli scarni, tenuti alle briglie da uomini e donne con i loro variopinti costumi e con degli insoliti cappelli colorati e rotondi, tipo scodella, da cui scendevano piccoli ciondoli di lana rossa.
I poveri cavalli, sebbene era presto (saranno state le 9:00), erano già stanchi a quell’ora del mattino.
Erano piccoli e magri e non solo dovevano sopportare il peso di qualche turista fino a Vinicunca le montagne arcobaleno ma anche tornare indietro di corsa per non perdere l’opportunità di caricare il turista successivo.
Così durante tutto il giorno e probabilmente tutti i giorni della settimana.
Devo dire che questo ignobile sfruttamento dei cavalli a Vinicunca le montagne arcobaleno non mi è piaciuto per niente!
Pau non ci ha accompagnato, però ci avrebbe aspettato lì al parcheggio delle auto. Ci ha salutato e si è incamminato, a sua volta, con la sua macchina fotografica, verso una piccola pianura dove pascolavano alpaca e lama.
Esmila ci ha sollecitato ad avviarci su per la mulattiera ‘rossa’ dato che la strada da percorrere era lunga (credo almeno 3 km) e soprattutto molto faticosa per l’altitudine.
Abbiamo iniziato a camminare su questa via terrosa che a volte era in salita e altre in pianura.
In realtà c’erano due sentieri paralleli: uno piccolo, più stretto e malconcio per il passaggio dei cavalli mentre l’altro era leggermente più largo e riservato per le persone.
L’altitudine si faceva sentire, si faticava a camminare e per questa ragione a respirare.
Lo ammetto, ci sono stati dei momenti in cui mi sarei fermata, rinunciando alla meta che si vedeva lontano, lontano… troppo lontano!!!
Esmila era sempre al nostro fianco, ci esortava nei momenti di sconforto e ci aspettava se ci fermavamo a riposare. Nello zaino aveva una bomboletta di ossigeno da usare in caso di emergenza tuttavia non ne abbiamo avuto bisogno, fortunatamente!
Camminare a quell’altitudine era molto faticoso!
Dopo più di metà strada, a circa 4700m s.l.m., Esmila si è fermata e ci ha riunite in un lato della strada vicino ad una roccia “Apacheta” (pietre una sopra l’altra).
Qui, si è tolta lo zaino dalle spalle e ha tirato fuori una piccola coperta ricamata e ci ha posato sopra una manciata di foglie di coca e un flaconcino di profumo.
Ci ha fatte mettere a semicerchio di fronte alla roccia.
Esmila ha cominciato a recitare una lunga preghiera, parte in quechua, parte in spagnolo e parte in Italiano.
Per farla breve, quello che sono riuscita a capire è stato quando in spagnolo ringraziava la Pachamama, L’Apu Ausangate, gli Inka e noi: la famiglia italiana; dopodiché, quando parlava quechua, va da se che quello che diceva era assolutamente incomprensibile!
E’ stato un momento dapprima ilare, ci sentivamo quasi ridicole, ma poi la spiritualità di questa donna mi ha in qualche modo affascinato.
Infatti ho immaginato di partecipare ad un antico rito inka in cui offrivamo al vento le foglie di coca impregnate di profumo, con la preghiera di una vita serena e con salute.
Durante questa breve pausa spirituale, ho osservato le montagne intorno a noi… erano meravigliose!
Sulla sinistra c’era un picco innevato con sotto un piccolo laghetto.
Alcuni alpaca bianchi pascolavano lungo i fianchi della montagna. Alla nostra destra c’era una montagna che aveva i colori giallo, verde e rosso.
Eravamo circondate dalle montagne…
Abbiamo ripreso la nostra camminata per raggiungere la nostra meta Vinicunca le montagne arcobaleno… mancava poco!
L’ultima parte che ci separava dalla cima era una salita!!! Non pensavamo di farcela ma con grande fatica ce l’abbiamo fatta!
Finalmente siamo arrivate, 5061m s.l.m.! Più alte del nostro Monte Bianco!
Eravamo proprio di fronte a Vinicunca le montagne arcobaleno
Che emozione! Mai vista una cosa del genere. I colori si distinguevano perfettamente erano come drappi di cotone ognuno di un colore diverso che scendevano ai fianchi della montagna.
A Vinicunca le montagne arcobaleno fronteggiavano l’Apu Ausangate, un massiccio alto più di 6300 m s.l.m. che si affacciava imponente sulla valle sottostante.
A destra, la mulattiera che avevamo appena percorso sembrava un lungo serpente che si perdeva tra le montagne, a perdita d’occhio.
Un panorama marziano, terra rossa, montagne arcobaleno, ghiacciai e montagne, montagne che non finivano mai! Si vedevano picchi ovunque!
E’ stata un’esperienza unica!
E’ una di quelle esperienze impossibile da perdere se si viaggia in Perù.
Mentre eravamo sedute per riposare e fotografare riparate dal vento, sono stata rapita da tre falchi che volavano sopra di noi.
A un certo punto ho capito che sicuramente erano due maschi che rivaleggiavano per l’unica femmina che ogni tanto cercava di atterrare senza avere rompiscatole intorno… fatica inutile.
I falchi maschi si mettevano in mostra alternandosi intorno alla povera femmina cercando di conquistarla.
Avrò fatto centinaia di foto!
Infine Esmila ci ha chiamato a rapporto. Alla fine dovevamo rientrare alla macchina e la strada che dovevamo percorrere era la stessa dell’andata anche se in discesa.
Il ritorno al parcheggio non è stato meno faticoso, per la semplice ragione che avevamo il fiato corto.
In ogni caso ci abbiamo impiegato più di un’ora e finalmente siamo arrivate al parcheggio.
Sebbene era tardi Pau era lì che ci aspettava curioso di sapere quale era stata la nostra impressione su Vinicunca le montagne arcobaleno.
Nonostante abbiamo provato a spiegare le emozioni provate, non credo che siamo riuscite a trovare le parole giuste.
Siamo rientrate a Cuzco in serata, stanchissime ma contente di aver raggiunto un traguardo così impegnativo: Vinicunca le montagne arcobaleno sopra i 5000m!
Dopodiché, abbiamo ringraziato le nostre due guide e ci siamo salutati con la speranza di incontrarci un’altra volta in un prossimo viaggio.
Il giorno dopo dovevamo prendere un aereo per Lima e poi un altro per Roma.