❤Da Napoli a Biarritz – Pirenei Atlantici Francesi

BIARRITZ

FRANCIA – PAESI BASCHI

Itinerario: Napoli/Biarritz, Francia (3.550 km a/r) – Durata: 7 gg

PRIMO GIORNO: ON THE ROAD

Partenza da Napoli – Autostrada del Sole.

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Tunnel de Bielsa

SECONDO GIORNO: FRANCIA/PAU

In posizione panoramica sui vicini Pirenei, Pau è la capitale storica del Béarn. Una rapida passeggiata ci fa scoprire il castello, il suo monumento principale, dove nacque Enrico IV (1553-1610). Poi l’elegante Palais Beaumont, costruito nel 1900, è circondato dal parco omonimo, uno dei tanti giardini della città. Più che il Museo delle Belle Arti, che ci avevano consigliato, optiamo per il Museo dei paracadutisti, con un memoriale militare (qui a Pau si trova la scuola militare per i paracadutisti dell’Esercito francese), e il Museo della Resistenza e della deportazione, unico nel suo genere nei Pirenei Atlantici.

Dopo i tanti chilometri percorsi decidiamo di concerderci una cenetta in un posto particolare: Maynats 3 rue du Hédas, tel. 0033-(0)5- 59276865. È gestito dalla coppia Gautier Alvarez e Jonathan Vallenari, che la guida Michelin 2020 ha segnalato tra i giovani talenti della regione Nouvelle-Aquitaine. Piatti decisamente insoliti, come la trota marinata al gin con crema di avocado affumicata. Conto medio: 40 euro. Meritatissimi!

Area CAMPER: Area municipale di Rébénacq, 28 Chemin de Montés, www.rebenacq.com/ tourisme/aire-de-camping-car,  situato a 15 chilometri da Pau. Sosta gratuita.

Mia valutazione ❤❤

TERZO GIORNO: DA PAU A BIARRITZ

Da Napoli a Biarritz – Direzione Pirenei

I Pirenei Atlantici sul versante francese regalano paesaggi fuori dal tempo stesso, nella pura magia dei grandi spazi scenari unici, affascinanti, sensazionali e così diversi.

Da Pau a Biarritz il viaggio è di 260 chilometri. Un viaggio breve ma intenso. Una regione tutta da scoprire che mette in mostra al tempo stesso la bellezza e la forza della natura.

INFO

Per aggiornamenti sulla circolazione stradale si può consultare il sito inforoute.le64.fr Per rintracciare le stazioni di servizio con i relativi prezzi del carburante, www.prix-carburants.gouv.fr.

Lasciandosi alle spalle la città di Pau si abbandonano i rumori e la frenesia urbani e ci si addentra nei Pirenei veri e propri. È come essere trasportati in un altro tempo, in un mondo parallelo.

Qui, nel cuore del Parc National des Pyrénées, sembra che il tempo si sia veramente fermato. I borghi sono perfetti sia da vedere sia da vivere, rustici e ordinati. Le montagne dolci e affascinanti. Gli abitanti sorridenti e cordiali anche con gli stranieri.

Superata Laruns, ci si addentra nella Vallée d’Ossau, lungo la strada che conduce verso la vicina Spagna, che dista meno di venti chilometri.

Si lascia l’auto per prendere la cabinovia che porta ai 1.900 metri di quota e al punto di partenza del Train d’Artouste, trenino rosso e giallo che trasporta i turisti fino ai 2.000 metri dell’omonimo lago.

Alla stazione di partenza si arriva con la cabinovia che parte dal lago di Fabrèges (10 minuti di viaggio). Il percorso del treno dura 50 minuti. Cabinovia e treno: 25 euro.

Qui ai piedi del Pic du Midi d’Ossau in piena estate è un tripudio di colori, il verde è il vero protagonista della scena. Il Pic du Midi d’Ossau, montagna iconica della valle, si specchia dentro le acque cristalline del Lac de Bious-Artigues, a 1.416 metri di altitudine; un luogo adatto per gite in famiglia, anche con bambini piccoli, raggiungibile in auto nel periodo estivo. Non da meno sono i paesaggi che paiono infiniti e quasi surreali che si possono godere dalla sommità del Col d’Aubisque (accessibile da giugno a ottobre, ricordate), classica tappa di montagna del Tour de France: una serie di tornanti costeggiati da prati verdi, con mucche, pecore e cavalli che trasmettono tutta la ruralità di questa remota area francese.

Ci rimettiamo in viaggio direzione Biarritz. Proseguendo il cammino la natura è sempre la protagonista indiscussa: canyon, cascate, pareti vertiginose che brillano di acqua fresca, grotte, laghi, animali selvatici e cavalli. La parte del Béarn, confinante con la parte basca francese dei Pirenei Atlantici, è un autentico paradiso per gli amanti dell’outdoor.

Arrivo al Lac du Montagnon, un lago dalla perfetta forma di cuore, con il Pic du Midi d’Ossau sulla destra. Il lago rimane un po’ fuori strada, ma vale una deviazione.

Percorrendo il meraviglioso Col de Marie-Blanque, a 1.035 metri di altitudine, si abbandona la Vallée d’Ossau per en trare nella Vallée d’Aspe. Il percorso è piuttosto lungo e tortuoso, soprattutto nella parte finale. Dopo aver superato 1.300 metri di dislivello, si apre un’incredibile vista sulle verdi montagne pirenaiche.

Si raggiunge quindi il piccolo villaggio di Lescun, ai piedi delle “Dolomiti dei Pirenei”, un autentico gioiello architettonico, che, con i suoi duecento abitanti circa, rimane ancora un paese intimo e poco turistico.

Sosta per mangiare a Le Pic d’Anie Hébergement du Pic d’Anie, place du village, tel. 0033-(0)5-59347154; www.hebergement-picdanie.fr. Ristorante a gestione familiare con pranzo delizioso a 18 euro a testa.

Riprendiamo il nostro viaggio senza perdere tempo considerate le escursioni da fare. Poco distante arriviamo al Parc’Ours, un parco naturale creato allo scopo di proteggere gli animali dei Pirenei. Poi, verso ovest, incontriamo le Gorges de Kakuetta, una delle attrazioni più visitate dell’intera area data la loro indiscutibile unicità e bellezza. Il sentiero è curato nel dettaglio e porta i visitatori all’interno del canyon lungo 2 chilometri formatosi 80 milioni di anni fa, dove la natura selvaggia è cosi verdeggiante da far ricordare l’Amazzonia. La passeggiata, lungo il fiume tortuoso, affianca una cascata con un salto di venti metri nel vuoto e termina in una piccola e misteriosa grotta, lasciando i turisti senza parole.

Riprendiamo il cammino e con mezz’ora d’auto e arriviamo alla Passerelle d’Holzarte, nei dintorni di Larrau, e qui ci concediamo un tardo pomeriggio adrenalinico: la passeggiata al ponte sospeso a oltre 180 metri di altezza sopra la gola di Olhadubi. Costruito nel 1920 da alcuni operai italiani per permettere ai taglialegna di raggiungere più agevolmente i cantieri di taglio sui versanti opposti della montagna. L’accesso è dall’albergo Logibar. La passerella si raggiunge dopo un’ora e mezza di cammino nel sottobosco. Il sentiero è scivoloso quindi è necessario calzare scarpe adatte.

QUARTO GIORNO: ARRIVO A BIARRITZ

Superata la zona montuosa il paesaggio cambia man mano che ci si avvicina all’oceano. Ecco quindi che inizia un nuovo viaggio, come quello che intraprendono i pellegrini che affrontano il Cammino di Santiago francese da Saint-Jean-Pied-de-Port. Un piccolo borgo medievale ricco di colori, che trasuda l’energia tipica dell’atmosfera basca. Stupenda la vista che si può godere dalla Citadelle che domina il paese. Un’atmosfera magica, armoniosa passando per Espelette, oggi meta turistica grazie al suo peperoncino, fiore all’occhiello dell’intera area.

Avvicinandosi alla costa l’atmosfera cambia ulteriormente, aumentano le presenze turistiche e lo si nota in particolar modo a Biarritz. Qui il turismo è sicuramente influenzato dal surf.

Tutto nacque nel 1956, durante le riprese del film The Sun also rises, quando due ragazzi californiani giunsero con le loro tavole su queste spiagge. Nacque così il surf in Europa e oggi la città è diventata capitale indiscussa di questo sport. Chilometri e chilometri di spiagge sabbiose, scogliere, fari e piccoli villaggi caratterizzano l’intera zona fino a San Sebastián, nei Paesi Baschi spagnoli. Proprio verso il confine, tra il caratteristico villaggio di Saint-Jean- de-Luz ed Hendaye, si allunga la Corniche Basque: un lungo tratto a picco sul mare, scogliere frastagliate coronate da prati verdi che contrastano con il blu del mare.

Mutriku
Mutriku

Sono numerose le spiagge di Biarritz, la “California d’Europa”:

Grande Plage, Marbella, Miramar, Milady, Port Vieux e Côte des Basques.

È su questi lidi che operano le 18 scuole di surf. Tra queste spicca Surf in Biarritz (Plage de la Côte des Basques, tel. 0033-(0)6-28033256; www.surfinbiarritz.com). A Bidart il riferimento è L’École de la Glisse (Plage d’Erretegia, tel. 0033-(0)6- 432273; www.lecoledelaglisse.com). Lezioni a partire da 40 euro a testa.

Area di sosta – Aire de camping-cars des Corsaires, parcheggio superiore della Plage des Corsaires, boulevard des Plages, Anglet, www.anglet-tourisme.com . A 4 km dal Biarritz. Prezzo al giorno: 10 euro in estate. Servizio acqua e scarico acque reflue. Non c’è l’elettricità.

Mangiamo a Le B2-Le Bistrot de Biarritz, 5 rue du Centre, tel. 0033-(0)5-59243466. In una stradina del centro dalle case eleganti, offre cucina tradizionale e stagionale. Utilizza i prodotti del territorio. Conto medio: 35 euro.

Mia valutazione: Consigliato ❤❤❤

Decidiamo di pernottare a Saint-Jean-de-Luz, in un’area di sosta con vista su imbarcazioni da diporto nel mare di fronte allo sbocco del fiume Nivelle, presso la Pointe de Ciboure. Siamo a 14 chilometri dal confine con la Spagna.

QUINTO GIORNO: BIARRITZ

Mattinata a Saint-Jean-de-Luz, colazione in camper e visita della chiesa di San Giovanni Battista (www.paroissespo.com – Orario: fino al 30/9 8.30-18.30, dom. 8.30-19.30), dove Luigi XIV si sposò con Maria Teresa d’Asburgo. L’interno è notevole: tre ordini di tribune in legno delimitano l’ampia navata unica coperta da una volta a botte. Nell’abside sopraelevata spicca un retablo scolpito, in legno dorato, di epoca barocca, popolato da 18 statue. Da vedere anche l’organo ligneo del XVIII secolo, classificato come monumento storico.

Anche se non amanti del surf, decidiamo di tornare ancora a Biarritz: è una città tutta da scoprire e da vivere con scorci pittoreschi e unici.

Lo scoglio Rocher de la Vierge è il simbolo della città, mentre la spiaggia del Port Vieux è un ritrovo per le famiglie e un posto sicuro per chi vuole iniziare a fare surf.

Da vedere assolutamente:

  • l’Aquarium, (Esplanade du Rocher de la Vierge; www.aquarium biarritz.com – Orario: 9-22, dall’1/9 9.30-19. Ingresso: 15 euro) racconta i fondali oceanici dal Golfo di Biscaglia alle barriere coralline dei Caraibi e del Pacifico,
  • il faro sulla punta di Saint-Martin che risale al 1834, da cui si può ammirare una vista incredibile su tutta la costa, (ingresso: 2,50 euro) è chiuso per lavori fino al 30/9. Quando riaprirà vale la pena di andarci perché con i suoi 73 metri di altezza regala una vista magnifica sulla costa,
  • il casinò in stile Art Déco sulla Grande Plage

Info: www.tourisme.biarritz.fr

SESTO GIORNO: BIARRITZ – AVIGNONE

Ripartiamo da Biarritz e decidiamo di fermarci ad Avignone come nostra ultima tappa in Francia prima di rientrare a Napoli. Prendiamo la A6 e poi la A9, 632 km e arriviamo in pieno pomeriggio.

La Provenza merita sempre e rimaniamo ammaliate dal paesaggio e dai suoi colori ma purtroppo non facciamo in tempo a prendere i biglietti per la visita al Palazzo dei Papi con le prenotazioni sold-out.

Proprio di fronte al Palazzo dei Papi decidiamo di lasciare il camper al Camping Bagatelle che si trova nell’Ile de la Barthelasse. Dista dal centro meno di 1 km ed è l’opzione ideale. Il campeggio dispone di ampie piazzole, un buon blocco sanitario, un mini market ed un bar.
Camping Bagatelle, Allée Antoine Pinay 25 – 84000 AVIGNONE (GPS 43.953549, 4.798612) Tel. +33 4 90 86 30 39

Ripieghiamo per una passeggiata in centro a piedi. Avignone non è molto estesa e camminare è un piacere. Arriviamo al Ponte interrotto di Saint Bénézet che, come arrivato da un’altra epoca, spicca sul Rodano e, dalla sponda di Avignone, sembra voler allungare le braccia verso l’Ile de la Barthelasse.  La prima edificazione del ponte risale al 1185; con 20 arcate e 900 m. Avignone veniva collegata alla vicina Villeneuve-lès-Avignon; l’importanza strategica raggiunta portarono alla costruzione di Case di Guardia e di alcune torri tra cui quella di Filippo il Bello sul Lato Francese.

Lasciato il Ponte di Saint Benezet ci dirigiamo verso la Cattedrale di Notre Dame de Doms, vicina al Palazzo dei Papi e anch’essa con affaccio sulla Place du Palais. Quello che è il più grande edificio di culto di Avignone, richiama lo sguardo grazie alla statua dorata della Vergine Maria che si eleva sulla sua cupola sopra il campanile. La Cattedrale è  classificata Monumento Storico di Francia ed è altresì inserita tra i Siti Patrimonio Unesco.
All’ora di cena optiamo per la Crêperie Bretonne La Flourdiliz, 3 Place du Cloitre Saint Pierre. Scorpacciata di crêpes: salate, croccanti ai lati e morbide dentro col ripieno messo in giuste quantità, poi dolci con sciroppo di caramello. Provatela!

SETTIMO GIORNO: RIENTRO IN ITALIA

Viaggio di ritorno direzione Italia. La voglia di riassaporare la calma e la tranquillità di casa ci ha fatto fare tutta una volata. Avignone-Napoli, A1 con 1.100 km e 13 ore di viaggio con soste minime per carburanti e prime necessità. Arrivo alle 21 e dritte a nanna.

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