White beach

Isole al tramonto

13/08/2018

White beach. Le 9:00 la nostra colazione è già a tavola. Oggi vogliamo dedicarci al mare, spiaggia e sole ma siamo indecisi dove andare. Vogliamo cercare un posto con poco o meglio niente vento per far volare il drone e fare qualche ripresa.

Ci mettiamo in macchina e ci dirigiamo su una strada in discesa subito sotto il nostro appartamento. Arriviamo in un piccolo porticciolo dove ci sono alcune persone con indosso una muta e le attrezzature per fare immersione. Ma non c’è spiaggia e il vento, da questo lato dell’isola, è molto forte. Quindi torniamo indietro e andiamo alla Red Beach.

Quando arriviamo vediamo che una moltitudine di gente cammina in fila su un sentiero che porta alla rocciosa spiaggia di Red beach. Troppa gente…

Cambiamo idea e andiamo alla White beach che sta subito dopo la Red ma che ci si arriva da un’altra strada. Dopo un impervio percorso di strada sterrata e muli, arriviamo finalmente in questa caletta. Parcheggiamo e cerchiamo un posto tranquillo dove sistemarci.

Non c’è molta gente, e c’è un lido con ombrelloni e lettini anni 20, un bar ristorante e nient’altro. Mentre io vado a informarmi sui prezzi dell’ombrellone e lettini, Daniel va dal lato opposto, dietro un piccolo promontorio, per vedere se c’è un posticino tranquillo e magari con una zona d’ombra.

Dopo 10 minuti ci riuniamo per decidere cosa fare. Daniel ci dice che c’è un bel posto, isolato e con un bell’albero che garantisce l’ombra. Ci piace l’idea e andiamo li.

Il sentiero è roccioso ma non difficile, superiamo il piccolo promontorio e a 50 metri vediamo una spiaggia di alghe secche e rocce. C’è anche l’albero… il posto ci piace. Lungo il percorso camminiamo su un tratto di spiaggia ricoperto da tante piccole pietre pomice, ecco perché White Beach!

Arriviamo e decisamente il posto è tranquillo, forse c’è un po’ di vento ma non è sgradevole. L’acqua del mare è limpida, si vedono i pesciolini dalla riva!

Le alghe secche rendono soffice il terreno. Sistemiamo i teli all’ombra dell’albero e ci sediamo ad osservare il posto. Il mare è calmo. Alla nostra sinistra a circa 300 metri da noi c’è la Red Beach e capiamo perché si chiama così: è un spiaggia ricavata dalla roccia rossa del monte sovrastante, sembra come una cava e ai piedi il lido con gli ombrelloni. Una cava di pietra di colore rosso scuro molto intenso.

Si vede la lunga fila di gente che arriva all’affollatissima Red Beach proveniente dalla strada dove ci eravamo fermati poco prima.

Il sole si fa sentire quindi ci mettiamo in acqua. Daniel e Ingrid hanno una maschera molto particolare: copre tutto il viso e si può respirare con il naso… sembrano due marziani! La temperatura dell’acqua è tiepida, quasi calda. Nuoto per un po’ in mezzo alle rocce vulcaniche insieme a tanti piccoli pesci… minuscoli.. sono quelli che puliscono tutto anche i miei piedi!

Quando Ingrid è rientrata a riva mi ha prestato la sua maschera per provare…fantastico! Ho nuotato dieci minuti buoni osservando il fondo e distinguendo perfettamente i pesci e i loro colori! La maschera ti permette di respirare senza difficoltà e se mi immergo il galleggiante chiude lo sfiatatoio e non entra neanche un goccio d’acqua. Bellissimo. L’unico pericolo è che non ti accorgi ne del tempo che passa mentre si osservano i fondali e neanche di quanto ti allontani dalla riva.

Quando rientro a riva contenta della nuotata in mezzo a tanti pesci colorati, mi accorgo che erano arrivati almeno 5 o 6 catamarani di fronte alla Red Beach e decine di persone si stavano tuffando dalla nave.

Ci riscaldiamo al sole passeggiando sulle alghe e cercando qualche pietra pomice da portare con noi. Ma decido di fare un altro bagno portando con me con me la GoPro e fare qualche ripresa.

Ho visto vari tipi di pesce, alcuni verdi uno a strisce rosse e nere e altri con un punto nero prima della pinna caudale. Bellissimi… spero di riprendere tutto per bene!

Quando rientro Dani decide di provare il drone. Comincia a montare il motore e le eliche e prova a farlo volare… il vento però non lo permette. Dopo alcuni tentativi decide di rimettere tutto a posto e buonanotte al secchio… che delusione.

Ci rilassiamo… si sta una meraviglia…

Alle 14:30 circa abbiamo tutti fame e decidiamo di andare al ristorante del lido vicino dove abbiamo parcheggiato la macchina, il ristorante “Kambia”.

Ci portano le cozze (secche e insapori!), insalata con tonno, insalata Santorini, spiedini di pollo, 3 birre e una bottiglia d’acqua. 72,50€ (scadente e costoso!)

Torniamo a casa. Jacuzzi e relax. Passiamo il pomeriggio leggendo e prendendo il sole sui lettini che abbiamo nella terrazza. Alterniamo jacuzzi e sole. Poi una bella doccia e il caffè.
Isole al tramonto
Isole al tramonto

Decidiamo di andare a vedere il tramonto nei pressi del faro. Alle 19:30 partiamo ma non arriviamo al faro perché poco prima troviamo un’area di sosta tipo belvedere con panchine. Posto perfetto per contemplare il tramonto. Ci fermiamo e non siamo i soli, però una panchina libera la troviamo e comodamente aspettiamo il calar del sole… spettacolo della natura!

Il tramonto sul mare

Non sono tanto diversi gli uni dagli altri, ma il tramonto di Santorini fa si che la terra si tinge d’oro e la case bianche dell’isola diventano di colore arancione acceso.

Un momento suggestivo che fotografiamo sperando di imprimere anche le sensazioni che stiamo vivendo.

Purtroppo il vento si sta facendo troppo impertinente e fastidioso, quindi riprendiamo la macchina e torniamo indietro per fermarci al ristorante “Aeolos”, indicato  anch’esso sulla cartina della receptionist e che sta proprio a ridosso della strada che porta da Akrotiris al faro. Ordiniamo moussaka tradizionale, gamberoni alla griglia, medaglioni di maiale in salsa di limone e parmigiano, moussaka con pesce, pite e ovviamente tzatziki. Birre e acqua, 86,50€. (non male).

Dopo la succulenta cena, rientriamo a casa e ci sediamo sui lettini ammirando il panorama e concludiamo la serata con un bicchiere di vino Gavalas rimasto della cena di ieri.

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