Ottavo giorno
Oggi giornata tranquilla di recupero, ci svegliamo con calma per fare un giro in tutto relax per Udaipur e dintorni.
Ci dirigiamo verso Nagda.
Area di culto che si trova un po’ fuori città, e che comprendeva circa 25 templi, eretti tra il IX e il XIV secolo, ora sconsacrati. Nel 1300, infatti, questo luogo fu attaccato e saccheggiato da musulmani provenienti dall’Afganistan, che distrussero le statue presenti all’interno e danneggiarono le strutture e le raffigurazioni sacre all’esterno.
Rimane, però, un luogo molto suggestivo e nonostante tutto ben conservato, considerando che sono passati più di 1200 anni e che i templi sono stati costruiti con pietre a incastro, senza, cioè, utilizzare materiali aggreganti.
Un vero capolavoro di architettura.
I bassorilievi scolpiti all’esterno raffigurano come sempre scene di vita quotidiana e immagini sacre, e sono anche questi altrettanto dei capolavori di cesello.
Durante la visita, ci imbattiamo nel servizio fotografico di un matrimonio tra una indiana e un occidentale, forse inglese, che, vestiti con abiti tradizionali, posavano per le foto ricordo.
La curiosità è che gli indiani chiamano tutti gli occidentali inglesi, per poi distinguerli in inglesi di Francia, inglesi di Spagna, inglesi d’America e così via. Allo stesso modo chiamano tutti gli orientali giapponesi, per poi distinguerli in giapponesi di Cina, giapponesi di Vietnam e così via. Paese che vai, stranezze che trovi.
Al termine, scendiamo di nuovo in città per andare a pranzo in un ristorante particolarmente buono, il Zucchini, di chiara ispirazione italiana, dove hanno saputo coniugare la cucina locale a inserimenti della nostra, con risultati davvero notevoli.
Al termine, visitiamo il museo Bhartiya Lok Kala Mandir, dove ci sono dipinti, fotografie e oggetti folkloristici del Rajasthan.
Da qui partiamo alla volta del palazzo reale, che visitiamo solo esternamente ma che comunque si rivela molto apprezzabile.
Finita la passeggiata, decidiamo di prendere un piccolo battello per fare un giro del lago Fatehsagar, fermandoci su uno degli isolotti al suo interno a prendere un caffè, fantomatico espresso.
Su un’altra delle isole proprio al centro del lago, si trova l’hotel Taj Lake Palace, considerato da mille e una notte. Di solito ci soggiornano gli sposi in luna di miele. Udaipur è considerata la città più romantica dell’india e per questo la città dei matrimoni, di persone comuni ma anche di attori e indiani facoltosi.
Purtroppo fare shopping in qualche bazar oggi non è possibile. E’ domenica ed è tutto chiuso perché tutti osservano il riposo settimanale. Nonostante per gli indù in teoria questo non dovrebbe avere alcun senso, in pratica rimane un’abitudine acquisita con la dominazione inglese.
Non ci resta che tornare in albergo per riposare, fare un massaggio alla spa, un bagno in piscina oppure un po’ di attività in palestra.